Storia numero 3 ambientazione: un probabile futuro

L'astronave rossa sfrecciò davanti a Yenks che si spaventò e perse l'equilibrio. fortunatamente c'era il suo amico Wiks che lo afferrò al volo e non lo fece precipitare verso una morte certa.

-Idiota...sei un idiota...-disse tirandolo su.
Yenks non disse niente e continuò a guardare l'astronave ormai lontana. Perché Geila lo aveva trattato così?
-Amico...le donne sono tutte così-disse Wiks-non importa se siete amici da una vita o meno...
Ma Yenks non rispose. Da Geila non se lo sarebbe mai aspettato. Le aveva solo chiesto una mano per riuscire a vincere quella gara di invenzioni, ma si era completamente dimenticato che lui e lei non erano ormai buoni amici da un bel pò, da quell'episodio. Sapeva però con certezza che nessuno, oltre lei, era in grado di aiutarlo e così decise di non rinunciare.
-Andiamo da Rizard,Wilks-disse poi dirigendosi verso la sua astronave-lui può essermi d'aiuto.
E partirono veloci, più del vento, più di ogni respiro.

Wilks era disperato, come aveva potuto trattarlo così: erano nati insieme ed erano sempre andati d'accordo e ora... lei non lo sopportava più! Salì sull'astronave di Wilks e si accasciò sul sedile posteriore, vicino alla sorella di Wilks, che cercò di consolarlo.
- cucciolotto, non piangere, è solo un approfittatrice quella Geila, ora ci siamo qua noi che ti aiuteremo.
- grazie Milkyssa, però volevo bene a Geila e non mi aspettavo che mi avrebbe trattato così.
- non devi più assolutamente volerle bene, lei non ti vuole più, rimani qua con noi e non pensare più a lei, la sostituirò pienamente io...
- no non devi preoccuparti, comunque il mio cuore sarà sempre con lei, è rimasto un segno indelebile.

Ciò che Yenks non sapeva era che in quello stesso istante, dallo schermo che occupava gran parte della parete della sua stanza, Geila li stava osservando in silenzio.
Ascoltò ancora per qualche minuto la loro conversazione spostarsi sugli argomenti più vari, poi spense lo schermo e si lasciò cadere sulla poltrona dietro il suo ampio tavolo da lavoro. Appoggiò i gomiti al piano di metallo, scrutando con espressione torva una vecchia foto in cui due bambini giocavano e ridevano nella sala macchine di una vecchia astronave. Lei e Yenks da piccoli. Avevano 7 anni il giorno che suo padre aveva scattato la foto, ed erano due amici inseparabili, nati e cresciuti insieme.
Ma ora, più di un decennio dopo, Geila non desiderava altro che vedere quel bambino che aveva tanto amato scomparire dall'universo.
Afferrò la foto con entrambe le mani e la strappò di netto a metà.
- Me la pagherai, Yenks. Ti giuro che me la pagherai. - sibilò a denti stretti gettando a terra quello che restava di uno dei suoi migliori ricordi.

I giorni si susseguirono e l'odio di Geila per Yenks e Milkissa, l'usurpatrice del cuore di Yenks, crebbe e pensò a come poteva vendicarsi...
Yenks intanto ignaro moriva di dolore, pensando all'accaduto
L'occasione le si presentò alla parata di fine anno scolastico: Yenks doveva fare una parte nella recita e una bella figuraccia non ci stava male...
Organizzò tutto a meraviglia: prese le piantine della zona in cui sarebbe stato montato il palco, comprò tutto il necessario e si organizzò la via di fuga.
il giono arrivò e tutto andò secondo il previsto: Yenks stava ballando in costume e lei, muovendosi furtivamente schiodò le assi del palco su cui ballava, Ynks cadde e rimase impigliato con il costume, tutti scoppiarono a ridere...
Geila non fu vista e rise con gli altri, contenta che la sua prima vendetta era andata a termine...

-Non capisco perchè fa così...insomma,che le ho fatto?
Dalla poltrona nero lucido fece capolino la testa di Hodi, la sua migliore amica. Era cresciuta insieme a Geila e Yenks e era rimasta molto unita a quest'ultimo dopo l'improvviso cambiamento di Geila. Nemmeno con lei era rimasta amica, forse per scelta o per rimuovere del tutto il passato.
La ragazza si alzò, posò gli occhiali dai quali aveva, molto probabilmente, letto qualcosa e si indirizzò verso uno Yenks veramente infastidito.
-Non so amico mio...sei sicuro di non aver fatto proprio nulla? Io cre...
-No, Hodi-la interruppe Yenks che si mise a girare per la stanza-io non le ho fatto nulla...e poi...se c'è qualcosa può venire benissimo a parlare direttamente con me, invece di farmi fare figure da idiota...
Hodi lo continuava a guardare e a cercare qualche risposta. Le venne in mente una possibile risposta, ma decise di non dire niente a Yenks,visto come stava.
-Vabbè, vado a portare questi appunti a Wilks-disse-ci vediamo dopo...
-Si, Hodi...ciao...a dopo...
E lasciò qualcosa sul tavolino, prima di scomparire dietro la porta.
Yenks era ancora occupato ad andare avanti e indietro k si accorse solo dopo 21 giri della stanza di un piccolo fogliettino arancione che riconobbe subito essere di Hodi, visto che li usava solo lei perchè li riteneva perfetti come l'arancione dei suoi occhi.
Lo prese curioso e vide una frase che diceva "Non si dimenticano mai le promesse, specialmente la persona a cui le fai ci tiene davvero...".
Yenks lo rilesse tante e tante volte...perchè, Hodi, gli aveva detto questo?

Hodi doveva fare la profetessa, tutto quello che diceva si avverava ed era sempre tutto vero, ma come tutte le profetesse ci voleva un po' a capire quello che intendeva.
Yenks rimase a ragionarci per un bel po', ma non si ricordava di aver fatto qualche promessa a Geila di recente, doveva essere una promessa di infanzia, si sa, le donne hanno buona memoria...
Tornò a casa e mentre ancora ragionava si sedette alla scrivania e prese in mano la foto di lui e Geila quando avevano sette anni.
Si ricordava ancora cos'era successo prima di quella foto di loro due abbracciati...
Geila era molto gelosa e aveva sempre paura di perderlo allora quel giorno gli disse:
- Io ti voglio bene, ci sposeremo quando saremo grandi, non è vero?
- Si certo!
- E tu mi prometti di volermi sempre bene e di mettermi sempre davanti a tutte le altre?
- Te lo prometto!
Quindi si erano abbracciati ed era stata scattata la foto.
A questo punto Yenks si fermò:
- TE LO PROMETTO!
Quella era la promessa che non aveva mantenuto secondo la sua "profetessa", ma lui voleva bene a lei e la metteva sempre prima delle altre ragazze...
- Lei deve pensare che non le voglio più bene e che non la metto più davanti alle altre ragazze! Ma perchè?

In quel momento Wilks fece irruzione nella stanza. - Che fai, Yenks, parli da solo?
- Oh, Wilks! Non ti avevo sentito. - mentì Yenks.
- Che ti succede?
- Ho un problema.
- Geila ne ha combinata un'altra delle sue?
- No. Peggio.
- Cosa c'è di peggio che farti ridere dietro da tutta la scuola mentre sei sul palco?
- Mi vuole sposare.
A Wilks cadde di mano il panino che stava mangiando. - Stai scherzando, vero?
- No. - sospirò Yenks - Era una stupida promessa che le avevo fatto da bambino, credevo che se ne fosse dimenticata...avevamo 7 anni!
Wilks non sapeva se ridere o piangere. - Sei incredibile, Yenks. - disse alla fine scuotendo la testa - Solo tu puoi farti incastrare da una promessa vecchia di 10 anni.
- Adesso come faccio? Cosa le dico?
Il ragazzo scoppia a ridere - Non saprei, puoi sempre provare a regalarle un anello e cominciare a cercare casa...
- Wilks, è una cosa seria!
- Lasciatelo dire, ma questa storia non ha proprio niente di serio.
- Allora perché non vai tu dalla tua migliore amica a... Oh, lasciamo perdere! Io non voglio sposare Geila! Io non voglio sposarmi e basta! Ma che diavolo le è...
Wilks bloccò il suo monologo afferrandolo per le spalle. - Senti, non ho la più pallida idea di cosa sia successo, ma tu e Geila siete amici, perciò vai a parlarle. Senti cosa prova lei e dille cosa provi tu. Io credo che capirà.
- Tu dici?
- Ne sono certo.

Wilks lo salutò con un pollice alzato prima di saltellare fuori dalla stanza.
Yenks non era molto sicuro di quello che l'amico gli aveva detto. Si, aveva molte ammiratrici, questo era vero, ma nessuna di loro gli aveva chiesto di sposarlo o fatto promettere. Anche perché non sarebbe stato più Wilks, ma un mostro dentro il suo corpo. Era però vero che Wilks si era veramente innamorato una volta di una ragazza e con lei era stato la persona migliore che potesse esistere. La trattava come una regina e l'aveva messa davanti a tutto e a tutti.
La storia però finì male. Da allora Wilks non era più lo stesso e Yenks lo sapeva, eppure riuscì a mascherare tutto con la sua grande allegria.
-Si-si disse Yenks-devo proprio chiarire questa storia...

Un giorno si presentò di fronte alla casa di Geila, con un mazzo di fiori nello zaino per l'evenienza che potesse servire per riconciliarla, ma non esposto per non darle false speranze.
- Scusi signora, c'é sua figlia?
- Si, entra pure - rispose la madre di Geila e aggiunse sottovoce:- cerca di consolarla un po' te, ultimamante è un po' giu...
- Farò il possibile, ero venuto proprio per questo, più o meno..
- Geila c'é Yenks! -Urlò la mamma
- Fallo venire in camera mia- fu la risposta della figlia
Yenks seguì la strada che ormai sapeva a menadito e andò a bussare alla porta di Geila, dopo entrò e chiuse di nuovo la porta
- Geila, dobbiamo parlare
- Di cosa? Tra noi è finita
- é questo il fatto, io non mi ero accorto che fosse iniziata, sapevo solo dell'amicizia...
- Non mentire, mi facesti una promessa dieci anni fa...
- Secondo te ti sto tradendo?
- Si, è evidente
- Io non mi sono accorto di essere impegnato in amore?
- Sei scemo, lo sai benissimo, "cucciolotto, ci sono io, quella Geila è stupida, tanto ti voglio bene io..."
- Milkyssa?!?!?!?!?! Ma io la sopporto a stento!
- Non sembra... siete sempre appiccicati...

-Ascoltami, ma ascoltami attentamente Geila, io non provo nessun sentimento, di quel genere per Milkyssa!-. Sbottò Yenks, spazientito.
-In oltre sono giovane, non posso, non... non mi sento-. Si corresse. -di sposare una persona, ho ancora una vita davanti e non voglio caricarmi troppe responsabilità!-.
Geila lo osservò dall'alto in basso e poi notò il mazzetto di fiori, che il ragazzo teneva ancora in mano, scoppiò a ridere.
-Per te io sarei una responsabilità Yenks Vitturi?!-. Disse con calma. -In oltre per farti scusare non ti servirà a molto quel misero mazzetto di fiori!-. Aggiunse fredda.
Yenks cercò di ribattere, ma la ragazza lo fermò con una mano. -No-. Lo precedette. -Tra noi è finita, se non possiamo fidanzarci, non posso avere te come amico-.
-Scusami-. Aggiunse più dolcemente. -Ma non posso restare con questa sensazione in gola, il fatto che ti conosco ma che non ti posso toccare mi darebbe suoi nervi-.
Yenks la guardò stupito e il mazzo di orchidee gli cadde dalla mano, cadendo a terra e rompendo i fragili petali che si sparsero sul pavimento.
-Vattene Yenks, fammi questo piacere ed esci dalla porta, già mi viene male al cuore...-. Lo congedò Gelia.
Il ragazzo uscì dalla porta chiedendosi ancora le strane intenzioni della ragazza, salì sulla navicella all'ultima moda che si era fatto regalare per natale un Avatoma34D (navicella sportiva di un colore giallo sgargiante) e avviò il motore.
-Gelia ma che cos'hai in testa?-. Pensò prima che il rombo assordante della nave risuonasse nella sua testa e di partire ad alta velocità verso il cielo azzurro, diretto da Wilks.

Ma Wilks non c'era, non era a casa, almeno così gli disse Milkyssa, quando lo trovò davanti alla porta.
-È andato ad aggiustare la navicella, dovrebbe tornare fra poco se vuoi accomodarti...-.
Mentre lo portava in cucina Yenks notò che la ragazza non era brutta, anzi. Aveva morbidi capelli neri e molte curve, che si vedevano attraverso un vestito un po' aderente.
-Allora cosa ti ha detto Gelia...?-. Chiese, girandosi di scatto, verso di lui.
-Che tra noi è finita-. Rispose semplicemente.
La sorella del suo amico si fece più vicina. Yenks si spostò ed andò a sbattere contro un mobile.
-Quindi, per lei tu non sei niente...-. aggiunse avvicinandosi pericolosamente, orami avevano pochi centimetri di distacco.
Yenks, rimase fermo, per paura di muoversi o di fare un passo falso.
-Milkyssa, non credo sia il caso...-. Riuscì a dire, quando la ragazza appoggiò le mani sul petto di lui.
Ma lei non gli diede ascolto.
Con calma avvicinò le labbra alle sue e lo baciò delicatamente, e poi sempre con più forza. Yenks per primo cercò di rifiutare il bacio, ma poi fu travolto e prese la testa della ragazze fra le mani scompigliandole i capelli.
-Cosa diavolo state facendo?!-. Chiese stupito un ragazzo immobile sulla porta, Wilks.
Yenks si staccò subito dalle labbra di Milkyssa.
-COSA DIAMINE STATE FACENDO?!-. Ripeté.

Milkyssa continuò a baciare Yenks, che cercava di ribellarsi, Wilks arrivò e tirò una sberla alla sorella che non mollò la presa.
Wilks fece presa sulla sua testa e la staccò, perchè non ce la faceva più Yenks. Wilks non se la prese per niente con Yenks, ma con Milkyssa e le disse:
-Non avevamo discusso su questo ieri?
- Non mi interessa, non ho potuto resistere
- La devi smettere, è già successo con il tuo ex compagno di classe o sbaglio? E lui si è suicidato
- Non a causa mia
- Si invece, e Yenks ha perso l'amicizia di Geila per colpa tua, sei tu la causa di tutto
- Smettila sei solo geloso
- Non sai quello che dici
Yenks intanto stava pensando al fatto che Milkyssa gli aveva sempre dato un impressione di cattiveria, ma far suicidare una persona...

era assolutamente una cosa... strana.
-Vattene di sopra Milkyssa, con te parlerò dopo-. Ordinò il fratello.
La ragazza se ne andò, salutando Yenks che la guardò con disapprovazione. -Tua sorella è pazza!-. Annunciò all'amico.
-Ci credo, per baciare uno come te...-. Scherzò. -No, comunque mi dispiace fratello, non... non so...-
-Tranquillo-. Lo rassicurò Yenks, battendogli una mano sulla spalla. -Non importa, davvero-.

Nel frattempo Geila lo osservava, lo scarico pieno d'odio.
- Io non provo nessun sentimento di quel genere per Milkyssa...-. Disse con rabbia imitando la voce di Yenks. Ci sarebbe stata una vendetta... oh, se ci sarebbe stata!

Yenks era tranquillamente coricato sul divenetto della sala comunea leggere un libro quando Hodi entrò in tutta fretta e gli si piazzò davanti.
-Si,Hodi?
Lei lo guardava ancora in cagnesco. In seguito entrò Wilks, saltellando per la stanza.
-Saaaaaaaaaalve.......mamma che aura negativa che mandi, Hodi-disse poi bloccandosi dietro di lei. Hodi non si era ancora mossa: mani sui fianchi e sguardo fisso.
-Cosa c'è,Hodi?-richiese Yenks spaventato. Wilks gli si avvicinò e parlò sotto voce.
-Ma le hai fatto qualcosa??
-Io???NO!
-E allora perché ce l'ha con te?
-Non ne ho idea...
-Ma guarda te queste donne...
-Oggi che giorno è?
-Martedì, perché?
Hodi gli lanciò addosso un libricino. Yenks lo prese in mano.
-Oh, no...-disse Wilks mettendosi le mani nei capelli.
-Oh, si...-continuò Hodi.
-MI SONO DIMENTICATO DELLA COMMEDIA!!!-urlò Yenks e iniziò a correre come un pazzo per la stanza.

Era la sua speranza di salvezza dopo la figuraccia della sfilata, e stava per perdersi le prove generali! La cxommedia si intitolava "Il Misantropo" ed era di un autore del "paleolitico": Menandro, ma a lui piaceva e voleva recuperare la brutta figura a tutti i costi. Si preparò velocemnete e in men che non si dica fu nell'auditorium, pronto in costume per fare la sua parte. Questa volta era tranquillo: Geila non avrebbe fatto niente, si erano chiariti dopotutto. Tornò a casa esausto dopo le prove e si accasciò sul letto.

Nel frattempo Geila stava coricata sul suo letto a pancia insù, fissando il soffitto cambiacolore della sua stanza. Un pensiero improvviso le aveva attraversato la mente, un pensiero così semplice e così ovvio che si stupì di non averlo mai preso in considerazione. Chi era la causa di tutto questo? Chi era che ogni volta la faceva soffrire? Yenks? Di certo lui l'aveva delusa. Ma senza Milkyssa tra i piedi tutti i problemi si sarebbero risolti; era stata lei a distogliere Yenks da Geila, era stata lei a prenderlo in disparte dall'inizio dell'anno con la scusa della matematica, era stata lei a baciarlo poco tempo prima. Per un attimo Geila si immaginò al posto di Milkyssa, ad assaporare lentamente il suo amato...Il pensiero amaro dell'invidia le ritornò alla mente.
Allora. Devo far fuori Milkyssa, in un mod o nell'altro. E Yenks tornerà da me, non avrà occhi che per me, si ricorderà della sua promessa, e io sarò la donna più felice del mondo. Povera Milkyssa, un tragico incidente alla sua tenera età...All'improvviso Geila scoppiò a ridere, a voce alta, una risata senza sapore, fredda.

Milkyssa si trovava a far parte del pubblico, quando ci fu lo spettacolo di Yenks, Geila era stata scelta come scenografa e dirigeva dall'alto tutte le luci e i colori del palcoscenico. Il piano di Geila era abominevole: far cadere addosso a Milkyssa un faretto, veloce e indolore, Solo una persona sapeva che Geila era stata scelta come scenografa ed era Milkyssa, doveva farlo lei, ma per vedere il suo amore aveva rinunciato al posto in favore di Geila, che quindi non doveva trovarsi li. Tutto era perfetto, aveva pure pagato un testimone purchè dimostrasse che lei era da un altra parte a quell'ora. Arrivò il momento atteso, ma...
... quando Geila sganciò il faretto, Milkyssa si spostò, per far passare un vecchietto, e il faro cadde a vuoto e, stranamente, non fu visto da nessuno, e si adagiò con calma sul pavimento, rallentato dalla poltrona di Milkyssa, che essendo in ultima fila non aveva nessuno alle spalle che potesse vedere il faretto caduto, erano tutti girati verso il palco dove Yenks stava facendo un monologo. Fu lui l'unico ad accorgersi dell'accaduto e non fu per niente contento di ciò che aveva combinato la sua spasimante.