Poesie

trullallero trullallà
ti ho annusato e ti ho amato
poi ti sei messo il dopobarba e ti ho odiato
trullallero trullallà
ti ho visto e ti ho amato
poi ti ho sentito parlare (sembravi un bacanotto) e ti ho odiato
trullallero trullallà
ti ho visto pettinarti e ti ho amato
poi è arrivato il vento e il riportino si è alzato
e allora ti ho odiato
trullallero trullallà
ti ho il visto sorridere e ti ho amato
poi ti sei tolto la dentiera e ti ho odiato
grazie a te mi sono suicidata

ho raccolto i ravanelli ho raccolto i ravanelli
ma ora mangio solo sedano
ho raccolto i ravanelli ho raccolto i ravanelli
ma ora ho vomitato il sedano
ho raccolto i ravanelli ho raccolto i ravanelli

trullallero trullallà
a scuola mi picchiavano
ma io mi ero imbottita di gomma piuma
trullallero trulallà
a scuola mi rubavano le matite
ma mio padre fa il cartolaio
trullallero trulalllà
a scuola mi mandavano dietro alla lavagna
ma la lavagna era a muro
trullallero trullallà
a scuola ci andavo in autubus
ma i miei mi comprano il bilgietto del treno
grazie a te mi sono suicidata

ho raccolto i ravanelli ho raccolto i ravanelli
ma ora mangio solo sedano
ho raccolto i ravanelli ho raccolto i ravanelli
ma ora ho vomitato il sedano
ho raccolto i ravanelli ho raccolto i ravanelli

trullallero trullallà
mi si sono rotte le frecce della macchina
ho dovuto andare sempre dritto
trullallero trullallà
mi si sono rotte le acque
ma non ero incinta
trullallero trullallà
mi si sono rotte le palle
ma sono una donna
trullallero trullallà
mi sono rotte le erre
sono rotolate giù dalle montagne
grazie a te mi sono suicidata

ho raccolto i ravanelli ho raccolto i ravanelli
ma ora mangio solo sedano
ho raccolto i ravanelli ho raccolto i ravanelli
ma ora ho vomitato il sedano
ho raccolto i ravanelli ho raccolto i ravanelli

trullallero trullallà
volevo fare la cantante
ma con la mia voce demolivano i palazzi
trullallero trullallà
volevo fare la ballerina
ma le ballerine non erano ancora di moda
trullallero trullallà
volevo fare la sturacessi
ma nella mia città c'erano troppi str*nzi
trullallero trullallà
volevo fare la casalinga
ma non volevo fare figli
grazie a te mi sono suicidata

ho raccolto i ravanelli ho raccolto i ravanelli
ma ora mangio solo sedano
ho raccolto i ravanelli ho raccolto i ravanelli
ma ora ho vomitato il sedano
ho raccolto i ravanelli ho raccolto i ravanelli

danielle & claria

Come scorre la calda sabbia lieve
per entro il cavo della mano in ozio
il cor sentì che il giorno era più breve.

E un'ansia repentina il cor m'assalse
per l'appressar dell'umido equinozio
che offusca l'oro delle piagge salse.

Alla sabbia del tempo urna la mano
era, clessidra il cor mio palpitante,
l'ombra crescente d'ogni stelo vano
quasi ombra d'ago in tacito quadrante.

Poesie di Hermann Hesse

IO TI CHIESI

Io ti chiesi perché i tuoi occhi
si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo
in un oscuro flutto.

Mi hai guardato a lungo
come si saggia un bimbo con lo sguardo,
mi hai detto poi, con gentilezza:
ti voglio bene, perché sei tanto triste.

ROSA PURPUREA

Ti avevo cantato una canzone.
Tu tacevi. La tua destra tendeva
con dita stanche una grande,
rossa, matura rosa purpurea.

E sopra di noi con estraneo fulgore
si alzò la mite notte d'estate,
aperta nel suo meraviglioso splendore,
la prima notte che noi godemmo.

Salì e piegò il braccio oscuro
intorno a noi ed era così calma e calda.
E dal tuo grembo silenziosa scrollasti
i petali di una rosa purpurea.

Si sta
come d'autunno
sugli alberi
le foglie

(per fortuna siamo in primavera!!)

La vispa Teresa
Avea tra l’erbetta
Al volo sorpresa
Gentil farfalletta

E tutta giuliva
Stringendola viva
Gridava a distesa
“L’ho presa, l’ho presa”

“L’hai presa, cretina
e bene ti stà
la radioattività!”

“Non sai che nei prati
i più ionizzati
siam noi, poveretti,
i piccoli insetti?”

Confusa e pentita
Teresa arrossì
Dischiuse le dita
E in sei mesi morì

Tu sei
Fuoco, essenza di vita
passione infinita
fiamma svanita
Terra, sfera perfetta che mi tormenti
fantasia utopica che mi addormenti
moto incessante, irraggiungibile che mi spaventi
Acqua, cascata di emozioni
fonte di sensazioni
turbine di esultazioni
Aria, invisibilità essenziale
tranquillità celestiale
profondità vitale

fantagnomiche visioni nel mio cranio bacato e invasato
mi dissero di andarmene ma non si cambia il proprio cuore
è lui a cambiare noi
fantagnomiche visioni ma ho perso la strada
la strada per la verità è andata perduta no, non è mai esistita
sapreste dire cosa c'è in fondo al punto di fuga?
non volete ammettere di essere ciechi
perche vi piace essere sfamati
e io continuerò a vivere le mie fantagnomiche visioni
mentre tutto il resto del mondo muore.

Del mio scudo ora si vanta uno dei Sai. Era un'arma
mirabile e sotto un cespuglio l'ho lasciata -per forza!-
Ma almeno ho salvato la pelle, cosa importa lo scudo?
Al diavolo! ne troverò uno non peggiore.

ho dormito, ho fatto un bel sogno.
nel sogno c'era una casa dipinta di bianco e arancione, con il tetto di calde tegole marroni.
nel sogno la casa era in un bosco, interamente coperta dagli alberi, e vicino ad un fiume.
nel sogno il fiume era verde scuro e scorreva tranquillo.
nel sogno una bambina stava seduta con i piedi a mollo nell'acqua verde scuro.
nel sogno io piangevo.
nel sogno, io mi svegliavo e scoprivo che era tutto vero.

Ille mi par esse deo videtur,
ille, si fas est, superare divos,
qui sedens adversus identidem te
spectat et audit

dulce ridentem, misero quod omnis
eripit sensus mihi: nam simul te,
Lesbia, aspexi, nihil est super mi
vocis in ore,

lingua sed torpet, tenuis sub artus
flamma demanat, sonitu suopte
tintinant aures, gemina teguntur
lumina nocte.

Otium, Catulle, tibi molestum est:
otio exsultas nimiumque gestis:
otium et reges prius et beatas
perdidit urbes.

Quello mi sembra simile a un dio,
quello mi sembra superiore agli dei - se non suona bestemmia -,
perché, seduto innanzi a tè, senza scomporsi,
ti vede e ti ascolta,
mentre dolcemente sorridi; a un tuo sorriso invece io miseramente
mi sento tutto svenire, perché non appena
ti scorgo, o Lesbia, non mi rimane neppure
un filo di voce.
Si paralizza la lingua, una sottile folgore
per le membra mi scorre, mi ronzano le orecchie
di un interno suono, mi cala sugli occhi
duplicata la notte.
Lo stare senza far nulla, o Catullo, ti danneggia;
stando senza far nulla ti esalti e ti ecciti troppo;
lo stare senza far nulla ha rovinato sovrani
e città un tempo beati.

VITA
Vortice immateriale
Tumulto stellare
Immensità sovrannaturale
Lento vagare

Intreccio di fantasia e allegria
di vuoti e nostalgia
frammento eterno
di infinita magia

Tela candida,bianca,chiara
pennellate ombreggianti,campiture rosee
linee velenose,sfumature accecanti

Albero silenzioso,quercia maestosa,pini giosi
radici profonde,corteccia levigata
fronde piangenti invase da raggi luminosi

S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo;
s'i fosse vento, lo tempestarei;
s'i fosse acqua, i' l'annegherei;
s'i fosse Dio, mandereil' en profondo;
s'i fosse papa, allor serei giocondo,
ché tutti cristiani imbrigarei;
s'i fosse 'mperator, ben lo farei;
a tutti tagliarei lo capo a tondo.
S'i fosse morte, andarei a mi' padre;
s'i fosse vita, non starei con lui;
similemente faria da mi' madre.
Si fosse Cecco com'i' sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le zoppe e vecchie lasserei altrui.

"Or intendete,
e vi diremo ciò che volete,
ove gimo e donde siamo;
e vi diremo onde vegnamo.
Cavalieri siamo di Bretagna,
ke vegnamo de la montagna
ke ll'omo apella Mongibello.
Assai vi semo stati ad ostello
per apparare ed invenire
la veritade di nostro sire
lo re Artù, k'avemo perduto
e non sapemo ke•ssia venuto.
Or ne torniamo in nostra terra,
ne lo reame d'Inghilterra.
A Dio siate voi, ser gatto,
voi con tutto 'l vostro fatto".